Due Elefanti a Nordkapp | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Due Elefanti a Nordkapp di Gioacchino Di Garbo ruzna@libero.it E sì, è stato proprio
attorno al focolare che noi, due elefanti, abbiamo deciso di andare a Capo Nord;
mentre si bivaccava e si beveva birra, abbiamo pensato al grande porco viaggio,
sogno di molti motociclisti, da fare un giorno nella vita. Detto, fatto, in
linea di massima si è stabilito il periodo in cui andare, e cioé fine
maggio/metà giugno, così da lasciare l'estate libera alle vacanze con la
famiglia. Il periodo non sarebbe stato tanto idoneo, visto che lì piove sempre,
ma altri motociclisti hanno preso acqua anche luglio e agosto, quindi secondo
noi era questione di fortuna, visto mai che a maggio troviamo il sole,
difatti…. A partire siamo in due, io, Bmw r 80 gs del 94' con 95.415 km
all'attivo, e Luca, Kawasaki R5. L'organizzazione del viaggio viene gestita da
me, il mio compagno mi ha dato carta bianca, per l'esperienza e la fiducia
acquisita nei miei confronti. Così, dopo l'Elefantentreffen mi metto subito a
lavoro, qualcosa avevo raccolto, poiché il viaggio era previsto per il 2002,
quindi riprendo quegli appunti, le fotocopie, i racconti scaricati dalla rete e
butto giù un itinerario. Mi aggiorno sugli orari dei traghetti, e le località
dei campeggi, in quanto si è deciso di andare in tenda, noi che sfidiamo le
rigide temperature bavaresi, vuoi che non riusciamo a resiste al freddo del
Nord Europa? Poi ho preso gli orari di ingresso al Nordkapphallen, ho reperito
articoli dalle riviste di moto e dai depliant che ho ricevuto a casa dagli
uffici del turismo o da amici che sono stati alla "Bit" di Milano. Le
informazioni per l'assistenza stradale per la moto, (alla fine ho scelto Europassistance),
modello E111 per assistenza sanitaria. Infine ho la preparazione moto e un
l'elenco di cose da portare, sia abbigliamento, sia cibo e varie. Per avere
ulteriori notizie sui luoghi che ci accingevamoa visitare ho cercato altri
resoconti di viaggi fatti da motociclisti, i quali mi sono stati di vero aiuto,
molte cose le sapevo, ma altre erano inedite, in quanto ognuno aveva vissuto il
viaggio, in modo diverso dagli altri, qualcuno era più poetico, qualcuno era
più preciso e descriveva dettagli importantissimi e utilissimi. Così, dopo aver
raccolto tutto il materiale, io e Luca ci siamo visti due volte, quindi ci
siamo dati appuntamento per la fatidica partenza, che per scaramanzia, solo
pochi amici ne erano a conoscenza. Venerdì 23 Maggio 2003 La partenza è prevista per
le 14.00, perchè non lavorando il sabato, pensavamo subito di macinare dei km,
attraversando buona parte della Germania. L'appuntamento è all'uscita
dell'autostrada Bologna-Padova, al casello di Occhiobello, perchè Luca viene da
Bologna. Arrivo in ritardo, pertanto si parte alle 14.30 con un caldo boia,
Luca è stracarico, il suo taglio di capelli è quasi a zero, come d'altronde
aveva fatto anch'io. Siamo pronti per partire. Si percorre la Traspolesana per Verona, poi si prende l'autostrada per
il Brennero, prima del confine si fa sosta sia per la benzina, sia per comprare
la "vignette", e per l'occasione ci beviamo una birra fresca, sotto
gli occhi della polstrada. Attraversiamo il Brennero, percorriamo la noiosissima Austria ed entriamo in Germania.
Dopo il confine c'è il bivio che ogni inverno incontriamo per andare
all'Elefantentreffen: a destra per Rosesenheim, quindi la strada per Passau, a
sinistra per Monaco. Imbocchiamo quest'ultima, e subito a destra vedo un
furgone blu con i finestrini a forma di oblo, ho pensato "sarà
l'autovelox?", finito il gran curvone, ecco lì 4 furgoni della Polizia e
relative auto dei trascressori; un poliziotto in mezzo la strada con auricolare
e paletta ci ferma, anzi mi ferma, in
quanto al mio amico non hanno chiesto nulla. Io pensavo alla birra bevuta
prima, poi mi è venuto in mente il furgone blu. Difatti in inglese il giovane
poliziotto, mi spiega che il limite è 80 km/h e io andavo a 109 km/h pertanto
c'è da pagare una multa di 55 euro, al quel punto Luca, che sta sempre dietro
di me, fa mente locale e ricorda un flash o qualcosa del genere al mio
passaggio davanti al furgone. Inutile il tentativo di ridurre la multa,
appellandomi ad una svista, o di farmela mandare a casa, che tra parentesi in
Italia una violazione del genere sarebbe costata il triplo o di più, ma il
poliziotto mi dice che se non pago, la moto rimane lì. A quel punto, per non
perdere tempo, ho pagato. Tuttavia, abbiamo perso più di mezz'ora, e poi ho
pensato che se cominciavamo in Germania a prendere le multe, figurati in
Norvegia o gli altri paesi scandinavi :-))). Superiamo Monaco, Norimberga e a 50 km da Wurzburg,
intorno alla 23.30, ci fermiamo in un area di sosta, (se ne trovano molte in
Germania), e montiamo la tenda facendoci luce con i fari delle moto. Abbiamo
percorso 792 km dalla partenza. La notte è passata tranquilla, dalla stanchezza
non sentivamo il traffico dell'autostrada. Sabato 24 Maggio Ci svegliamo presto e alle
5.00 siamo in moto, abbiamo intenzione di fermarci al primo autogrill per fare
colazione e il pieno, ma i lavori in corso sulla autostrada, ci fanno saltare
il nostro proposito, quindi siamo costretti ad uscire, perché Luca aveva poca
autonomia e ci troviamo nel primo paesino. Arrivati al distributore, questo non
era self-sevice, per tanto siamo stati costretti ad aspettare l'apertura
prevista alle 7.00. Puntuale arriva il gestore del distributore, facciamo il
pieno, un caffè veloce e via, la Norvegia ci aspettava (www.visitnorway.com) in programma c'è l'arrivo ad Hirtshals (Dk) per prendere il
traghetto per Kristiansand (N). Proseguiamo
per Fulda, Kassel, Hannover, a 20
km da Amburgo il tempo fa i
capricci, ma non mettiamo l'antipioggia. Facciamo una sosta pranzo di circa 1
ora. Ripartiamo in direzione Flensburg,
vicino al confine con la Danimanrca (www.visitdenmark.com),
e dopo 30 km dalla partenza, arriva la pioggia, ci fermiamo a mettere
l'antipioggia, che toglieremo prima di prendere il traghetto, perché questa ci
accompagnerà per tutta la Danimarca, per un totale di 370 km, l'unica cosa
gradevole è il profumo che proviene dai campi di fiori gialli, che affianca
l'autostrada (Foto1). Arriviamo ad Hirtshals (Dk) alle 19.30, con una
pioggerellina che rompe un po', ma la gente comunque non usa l'ombrello, forse
perchè è abituata a convive con tale fenomeno. Il traghetto parte alle 20.30,
facciamo in tempo a fare i biglietti, 425 corone (1corona=264 lire) (www.colorline.com). Abbiamo la precedenza per salire
in traghetto, e leghiamo alla meglio le moto alle pareti, anche se dopo
passeranno gli addetti a controllare e a sistemare meglio le corde. Saliamo su,
ceniamo, e il sottoscritto va in bagno ad asciugare i guanti e i boxer, tutti
bagnati, per fortuna in bagno c'è la macchinetta che serve per asciugare le
mani che emana un aria calda e forte, da arrivare fino ai boxer, e mentre mi
accingevo ad asciugarli entra una ragazza addetta ai bagni, che con
indifferenza, mi guarda, e poi continua a fare il suo lavoro. Il traghetto si
muove in modo assurdo, chi soffre di mal di mare è spacciato, una cosa che mi
ha incuriosito è il fatto che ci sono tante slot-machine, che servono da
passatempo. Ci siamo riposati un po' e alle 23.00 sbarchiamo, quando vado a
slegare la moto, non mi accorgo di una corda in più che avevamo messo per
precauzione, parto e vengo subito sbattuto a terra, piego la moto e mi
schiaccio un dito della mano destra, mi soccorre uno dell'equipaggio, per
fortuna nulla di grave, solo tanta paura dovuta anche alla stanchezza. Ha
smesso di piovigginare, e cerchiamo un campeggio, una cosa non semplice. Andiamo
in direzione Stavanger, così siamo già sulla strada che percorreremo il giorno
dopo, ci informiamo in un autogrill, il cassiere ci indica un campeggio, ma si
tratta di un ritrovo di sidecar e la zona è privata. Altre persone ci indicano
un posto, seguiamo la strada che si inerpica sulla collina, vediamo dell'acqua
alla nostra sinistra, non sappiamo distinguere se è un lago o qualcos'altro.
Arriviamo finalmente, il posto sembra carino, ma non c'è nessuno, suoniamo il
campanello, il responsabile ci accoglie, e mostra il posto dove accamparci,
rimandando al giorno dopo la registrazione e il pagamento. Montiamo la tenda
alle 24.00, stanchi morti, ci addormentiamo senza alcuna fatica. Accanto a noi
si era posizionato anche un tedesco con un bmw 650, solo, aveva con sé un
portatile e l'antenna per collegarsi ad internet, e stava girando per la
Norvegia, ma non andava a Capo Nord. Totale di km percorsi oggi,1118. Come
avevamo letto nella guida, per entrare a Kristiansand, e anche in altre città,
è previsto un pedaggio, ma le moto non pagano, comunque questa informazione è
data sui cartelli posti all'ingresso della città. Domenica 25 Maggio Ci svegliamo alle 7.30 e
uscendo dalla tenda, vedo finalmente il posto in cui ci troviamo. E' un
campeggio situato in collina, circondato da pini e relativi uccellini, qui ci
sono le famose hytte (Foto2) e un
parco giochi per bimbi; insomma tanta tranquillità. L'acqua vista la sera prima
erano dei laghetti vicino al campeggio, il posto è veramente carino. Vado a
chiedere informazioni per fare una doccia, e alla reception incontro l'uomo
della sera prima, molto gentile mi chiede il documento per la registrazione e
mi dà i gettoni per la doccia. In Norvegia, come negli altri paesi che
attraverseremo, i campeggi sono molto attrezzati, le docce funzionano con i
gettoni, dove l'acqua calda dura dai 5 ai 6 minuti. Inoltre in molti campeggi,
c'è anche la lavanderia a gettoni, il punto cottura con tutti i tegami, piatti,
ecc… e anche la nursery per i bimbi. Inutile dire che i bagni sono puliti.
Fatta la doccia, smontiamo la tenda, paghiamo (solo 6.46 euro a testa) e prima
di partire, indossiamo la tuta antipioggia, perché inizia a piovigginare. Sono
le 10.00 facciamo il pieno al primo distributore e poi prendiamo la strada E 39
direzione Stavanger, 240 km
stupendi, fatti di curve, sali e scendi, una strada da piegare fin a toccare le
pedane ;-), costeggiando specchi d'acqua immersi tra i boschi (Foto3). In Norvegia non ci sono
autostrade, le strade sono come le nostre statali, molto scorrevoli. Questo
perché hanno cercato di salvaguardare il territorio costituito da fiordi,
laghi, montagne e boschi. I limiti sono di 70 km/h fuori città, a volte 80; noi
all'inizio, visto quello che era successo in Germania, e anche perché molti c'è
l'avevano raccomandato, andiamo piano; poi però vedendo le altre automobili
viaggiare alla media dei 90/100 km/h, anche noi ci siamo adeguati. Arriviamo a Stavanger (www.visitstavanger.com)
alle 15.00, troviamo subito il campeggio, prima di entrare in centro. Montiamo
la tenda, anche qui avviene la registrazione, ma il pagamento è rinviato alla
partenza. Visto che avevamo il pomeriggio a disposizione, andiamo in centro,
pochi minuti dal campeggio. Visitiamo la parte vecchia, dove ci sono ancora le
tipiche case colorate, che incontreremo anche a Bergen, la cattedrale che però
è chiusa. Inizia a piovigginare, ma come sempre, nessuno usa l'ombrello.
Decidiamo di andare a prendere una birra, cosa sconsigliata da molti, in quanto
costosissime come le sigarette, ma in quel momento presi dalla sete, anche dal
fatto che eravamo da poco in Norvegia, e quindi non ancora nell'idea del costo
reale della vita norvegese, entriamo in un bar con l'intenzione all'inizio di
portarle in campeggio e berle lì, fumandoci un sigaro, ma il barrista dice che
la legge lo proibisce, allora consumiamo le nostre birre, prima due Beck's e
poi altre due. Quando porta il conto, ci accorgiamo della ca…ta fatta, e di ciò
che avevamo letto. Morale, abbiamo pagato 236 corone, cioè 30.47 euro per 4
birre da 33cl, 7.62 euro ciascuna. Commentiamo il fatto con il barrista, che
sorridendo ci spiega che è un'assurdità anche per lui, ma intanto incassa il
denaro. Comunque la lezione non c'è servita, perché andando su, dopo il Circolo
Polare Artico, in un campeggio, ripetiamo, consapevolmente, la stessa cosa. Ritorniamo in campeggio,
ceniamo dentro la sala da pranzo adiacente alla reception, e mentre guardiamo
una partita in tv, diamo un'occhiata al percorso che ci aspettava il giorno
dopo. Lunedì 26 Maggio Durante la notte ha piovuto,
ma al nostro risveglio per fortuna ha smesso e smontiamo tranquillamente la
tenda. Facciamo colazione, paghiamo il nostro campeggio (5.81 euro a testa) e
partiamo alla volta del Preikestolen, 30
km da Stavanger, prendendo la strada 13 e, per la prima volta, un traghetto che
attraversa un fiordo, impiega 10 minuti, e si paga 4.78 euro per moto più
passeggero. Il Preikestolen, leggo
testualmente dalla guida: " è una lastra di granito, conosciuta come
Preikestolen o Roccia a pulpito. Inizia su un percorso ripido, ma perfettamente
curato, poi sale oltrepassando una serie di zone in cui si alternano pareti
scoscese e terreni paludosi, fino alla scalata finale su nude rocce di granito
e lungo scogliere esposte e molto ventose, che conducono alla fine del
sentiero". Tutto verissimo, abbiamo lasciato la moto carica dei bagagli al
parcheggio, perchè dopo la sosta il nostro viaggio sarebbe continuato verso
Bergen, e prendiamo solo, si fa per dire, casco e borsa serbatoio. Un mio amico
mi aveva detto di andare "scarichi" al pulpito, ma io pensavo si
riferisse alla moto, e non all'abbigliamento. Il nostro abbigliamento non è
adatto ad una scarpinata che prevede un percorso, di 2 ore, difficoltoso come
descritto dalla guida. Noi avevamo il giubotto e pantaloni imbottiti, stivali e
caricati del casto e borsa, pertanto, pertanto siamo arrivati alla fine del
percorso, tutti sudati e stanchissimi, e in più assetati perché senza acqua.
Tirava un vento gelido, minacciava pioggia, che per fortuna non è arrivata,
altrimenti non sapevamo dove ripararci, mancava solo quella. Arrivati ci
riposiamo, nel frattempo la foschia è andata via, e con calma abbiamo ammirato
il paesaggio mozzafiato, ne è valsa la pena, dei colori stupendi, il cielo
grigio si rispecchiava nel fiordo dando un effetto bellissimo.(Foto4) scattata da me; (Foto4bis) presa da un depliant. Il
pulpito ha uno strapiombo sul Lysefjord,
il fiordo sottostante, di 600m, si prova un brivido quando ci affacciamo per
vedere giù. Fatte le foto di rito, ritorniamo giù al parcheggio, impiegando
poco meno di 2 ore. Ci asciughiamo e ci cambiamo la maglietta, pranziamo e alle
15.00 circa partiamo alla volta di Bergen percorrendo sempre la 13. La strada è
stupenda, costeggia fiordi, montagne innevate, boschi, (Foto5 ) ed è piena di dolci curve e sali/scendi. Prendiamo due
traghetti per attraversare alcuni fiordi. La velocità da noi tenuta andava dai
90 ai 100 km/h. Questa, secondo me, è la parte più bella della Norvegia, piena
di fiordi, fino al Circolo Polare, dopo è il mare a dare emozioni, con il suo
indimenticabile colore grigio, dato dal riflesso del cielo. Arriviamo a Bergen alle 21.00 circa, la città è
grande, si fa fatica a cercare un campeggio. Sbagliamo strada, entriamo in
centro, il traffico è ordinato, riusciamo dalla città e troviamo un campeggio
dietro ad un distributore, e scopriamo che il titolare del distributtore,
gestisce anche il campeggio. Montiamo la tenda, oramai sono le 24.00 circa, ci
facciamo la doccia, ceniamo e a nanna. Il campeggio si trova vicino ad un fiume
e dispone di un ampio prato erboso per le tende. (Foto6) Martedì 27 Maggio Ci alziamo con calma alle
10.00, facciamo colazione e inizia a piovere. E' nostra intenzione visitare Bergen (www.visitbergen.com),
la seconda città della Norvegia per ordine di grandezza. Lasciando le moto
ferme, così ci riposiamo un po'. Prendiamo il bus, che ci porta in centro che
dista dal campeggio 10 km. Arrivati a Bergen smette di piovere. Il bus ci
lascia in centro, con la cartina presa al campeggio, ci dirigiamo verso la
parte vecchia della città, in particolare nella Piazza Torget dove sul
lungomare c'è il mercato del pesce, da qui partiamo per visitare il quartiere
storico (Foto7). Subito sentiamo
l'odore del pesce che ci aggredisce, il mercato non vende solo pesce, ma si
possono assaggiare gustosi spuntini a base di frutti di mare, cosa che faremo a
pranzo. Ci sono anche delle bancarelle di souvenir, dove vediamo per la prima
volta le statuine dei Troll, presenza che ci accompagnerà per tutto il viaggio
in Norvegia. Gironzolando per il mercato del pesce, veniamo attratti da dei
barattolini di uova di pesce, vista la nostra curiosità, una ragazza italiana
si avvicina e ce ne da spiegazione. Ci fa assaggiare tutte le uova e alla fine
io opto per una crema di uova di merluzzo affumicate, fatte a patè, che porterò
a casa. La ragazza era di Firenze, venuta a Bergen e lavora come pescivendola;
quanta è strana la gente. Ci ha dato alcune informazioni su Bergen, ci ha anche
indicato l'ufficio informazioni, situato di fronte al porto. Salutiamo la
ragazza, e proseguiamo visitando il quartiere di Bryggen, con le sue case
colorate (Foto8); è la principale
zona commerciale della città; qui lo stoccafisso norvegese, il burro, le pelli
e il cuoio, venivano, nelle epoche passate, scambiati con vino, miele e grano
provenienti dall'Inghilterra e Germania. Visitiamo la piccola cattedrale
vicino, è lungo la strada noto un concessionario Kawasaki. Siccome prima di
partire, Luca non era riuscito a reperire le officine meccaniche in Norvegia,
ho pensato di entrare e chiederle all'impiegato, anche se Luca era contrario.
Così sono entrato e ho chiesto in inglese l'elenco. Il responsabile, collegato
già ad internet, ha fatto qualcosa, poi al termine di una telefonata, mi stampa
l'elenco di tutte le officine della Norvegia, lungo il nostro percorso fino a
Capo Nord. Stupefatto per la rapidità, ringrazio vivamente l'impiegato che ci
augura buon viaggio. Qui tutti parlano l'inglese come la loro lingua e sono
molto gentili, oltre al fatto che usano internet come noi usiamo, in maniera
esagerata, i cellulari. Andiamo al centro informazioni turistiche e chiedo gli
orari dei traghetti che partono da Gudvangen per Kaupanger, in quanto era la
nostra prossima meta. Anche qui in un attimo, via internet, l'addetto mi stampa
gli orari. Vedo che l'ultimo traghetto parte alle 18.15, cosi decidiamo di
smontare la tenda e partire. Riprendiamo il bus per ritornare in campeggio e ci
accade una cosa abbastanza curiosa. Sapevamo già il numero del bus da prendere,
ma per sicurezza ci informiamo con l'autista di un altro bus, il quale però,
per non far attendere la gente che aveva a bordo, ci conduce direttamente al
capolinea, dove sarebbe partito il nostro bus. Quando arriviamo, scendiamo e
non ci accorgiamo di essere seguiti da una signora, la quale sentendoci parlare
con l'autista, voleva accompagnarci all'ufficio informazioni del capolinea,
così ci chiama e ci dice di seguirla, ovviamente ci spiega il perché e noi
stupefatti la seguiamo fino all'ufficio, dopo di che, ringraziamo e salutiamo
la signora. Ci guardiamo e riflettiamo su quanto sono gentili in questo paese.
Allucinante. Partiamo così intorno alle
15.30 e lungo la strada ci fermiamo a visitare una delle tante chiese di legno,
Stavkirke, sparse per la Norvegia (Foto9). E' interamente costruita in
legno, non c'è un chiodo, le tavole sono unite da tasselli, naturalmente di
legno; la chiesa, oltre ad essere aperta ai turisti, è utilizzata per celebrare
battesimi. Prendiamo quindi la E 16, passiamo da Voss, inutile dire il
paesaggio stupendo che vediamo (Foto10),
ed arriviamo a Gudvangen. Aspettando
il traghetto, ne approfittiamo per comprare qualche souvenirs in un negozio
vicino all'imbarco, in particolare, compriamo i primi "Troll". Arriva
il traghetto, saliamo, paghiamo 270 corone, circa 34.86 euro e ci si
accomodiamo su per ammirare il panorama che si presenterà. Attraversiamo il Naeroyfjord, il fiordo più stretto
della Norvegia, con pareti a strapiombo e numerose cascate, e poi ci immettiamo
sul Sognefjord il fiordo più lungo della Norvegia (200 km) (www.sognefjord.no). Dopo due ore di attraversata,
arriviamo a Kaupanger, prendiamo la
5 che ci porta a Sogndal, dove
facciamo il pieno e decidiamo di proseguire, visto che erano solo le 20.30.
Cosi imbocchiamo la 55 che ci avrebbe portato a Lom, attraversando il Jotunheimen Nasjonalpark, la più amata
area naturale della Norvegia per le alte cime e per i ghiacciai perenni, meta
di tanti scalatori per la varietà di percorsi. Difatti arrivati circa a metà
strada, ci troviamo immersi nel parco, la neve alta due metri costeggia la
strada, che percorriamo in un sali e scendi come le montagne russe. Sono le
22.00 e c'è ancora luce, ma questa strada non finisce mai, peraltro non passa
un anima, difatti, ci fermiamo un attimo, e pensiamo, che se succede qualcosa
sono guai seri :-(. Dopo circa 25 km
arriviamo a Lom, c'è ancora luce,
sono le 23.00, il paese è deserto, troviamo un campeggio, ma non c'è nessuno
alla reception, così informandoci con della gente che alloggiava nelle hytte,
ci dicono di campeggiare e rimandare il pagamento a domani, così facciamo.
Montiamo la tenda, telefoniamo a casa, dove erano un po' preoccupati, vista
l'ora, ma per noi era ancora giorno, difatti ceniamo e andiamo a letto alle 00.30
e c'è ancora luce. Questa è la stata la prima volta che vedevamo la luce fino a
tardi. Tale fenomeno ci avrebbe accompagnati per un bel po' di giorni, un
effetto strano, anzi stranissimo, ma piacevole. Totale km percorsi oggi: 313. Mercoledì 28 Maggio Dopo aver fatto colazione,
andiamo a pagare il campeggio, 10.33 euro per entrambi, e facciamo il pieno
prima di partire. Per precauzione, passiamo dall'ufficio informazioni per
sapere se la strada dei Troll è aperta, visto che la ragazza di Firenze ci aveva
detto che c'era stata una frana. L'addetto all'ufficio informazioni fa una
telefonata e ci comunica che è tutto aperto. Partiamo alle 9.30 prendendo la
15, direzione Geiranger. Percorrendo questa strada vediamo per la prima volta
un allevamento di renne (Foto11).
Lasciamo la 15 e imbocchiamo la 63 che ci porta sulla strada delle aquile, un
percorso pieno di tornanti con la neve ai bordi della strada, ma comunque non
fa freddo il sole ci riscalda (Foto12).
Assomiglia un po' alla strada dello Stelvio, ma appena si passa sull'altro
versante, e si comincia a scendere, si
assiste ad uno spettacolo unico, il Geiranger
fiord, è proprio uno dei più belli del paese, come riportava la guida (Foto13). Ci fermiamo in una piazzola
panoramica ad ammirare il fiordo sotto un sole stupendo, e facciamo le relative
foto. Scendiamo fino giù, scosteggiamo il fiordo sempre lungo la 63 e arriviamo
a Eidsdal, e prendiamo uno dei
soliti traghetti che ci portano dall'altra sponda e precisamente a Linge, (Foto14) sempre seguendo la 63
arriviamo a percorrere la strada dei Troll (www.trollstigen.com/engelsk/om_trollstigen.html)(Foto14bis), una strada da brivido con
11 tornanti e una pendenza di 1:12. Arrivati in cima, ci fermiamo a pranzare in
un area attrezzata, sotto il sole, si sta benissimo. Peccato che dei tre negozi
di souvernirs, nessuno era aperto, (però riesco a catturare un Troll dalla
vetrina di uno di questi) (Foto15).
Così dopo aver pranzato, fatto un giro, ammirando da lontano il sentiero dei
Troll, riprendiamo il nostro percorso diretti a Dombas prendendo al E 136.
Arrivati a Dombas, ci fermiamo a
fare benzina, ne approfitto per acquistare gli ultimi Troll, prendiamo un caffè
e preleviamo con il bancomat dei contanti (Foto16).
Nel negozio visto l'importo speso, chiedo la ricevuta per la Tax free, così
quando uscirò dalla Norvegia, mi rimborseranno un percentuale, una specie di
iva. Dopo Dombas, sono le 15.30 circa, prendiamo la mitica E 6, che ci condurrà
fino al grande Nord. Passiamo da Oppdal
e in serata arriviamo a Trondheim. La
vivace cittadina universitaria, è la terza più grande della Norvegia. Non ci
fermiamo subito al primo campeggio che si trovava a 10 km dalla città, convinti
che ce ne sarà uno più vicino, invece siamo costretti a superare la città e a
fermarci addirittura a 50 km dopo Trondheim. Montiamo la tenda, ci facciamo la
doccia e ceniamo. Totale km percorsi oggi, 550. Quando abbiamo fatto la strada
delle aquile e quella dei Troll, ho notato una perdita d'olio che proveniva dal
bullone da 24, posto a destra della moto, sopra la scatoletta del freno
posteriore. Non sapevo di cosa si trattasse. Ricordavo che in questa città,
quando ho preparato i miei appunti, c'era un concessionario Bmw, così decidiamo
di fermarci una mezza giornata per controllare la mia moto. In serata inizia a
piovere, ma smette subito. Il campeggio era triste, nel senso che non c'era
nessuno, la signora ci ha dato il permesso di mangiare in sala da pranzo dove
c'è la televisione che prende un solo canale del cavolo, e proprio quella sera
si sarebbe giocata la finale di Coppa dei Campioni! L'indomani ho letto il
risultato in un giornale norvegese, e ho capito che abbiamo perso la coppa :-( Giovedì 29 Maggio Ci sveglimo con calma, e
scendiamo in città, ne approfittiamo anche per fare il pieno e chiedere di
preciso dove si trova il concessionario. Così riesco ad orientarmi e trovarlo a
primo colpo, sfortunatamente è chiuso. Chiediamo spiegazioni al cassiere del
vicino autogrill, il quale mi spiega che tutti i negozi sono chiusi per festa;
non ho capito che festa, forse il santo patrono o qualcosa di simile. Allora
decidiamo di rimanere ed aspettare il giorno dopo. Ne approfittiamo per andare
in centro, all'uffico informazioni e chiedere gli orari dei traghetti per le
isole Lofoten. Con partenze da Bodo (www.bodoe.com),
dove si impiegano 4 ore, e da Skutvik dove si impiegano 2 ore. Anche qui,
l'impiegato efficentissimo con internet, ci dà gli orari e le tariffe. Dando un
occhiata e facendo quattro conti, ci conviene prendere il traghetto a Skutvik.
Mi viene l'idea di chiamare in Italia il mio meccanico, il quale mi tranquillizza
dicendomi che si tratta di un paraolio del cambio, pertanto devo controllare di
tanto in tanto il livello dell'olio e sono a posto. Comunque decido sempre,
dato che in città c'è un concessionario, di farla vedere ai loro meccanici, non
si sa mai. Mangiamo al Mc Donalds, per la gioia di Luca, e poi andiamo in
campeggio. Il pomeriggio lo trascorriamo a fare il bucato e guardare la strada
che avremmo fatto i prossimi giorni. Venerdì 30 Maggio Smontiamo la tenda e
carichiamo le moto pronti per proseguire il viaggio, dopo la visita dal
meccanico Bmw. Ritorniamo dal concessionario, ma questi tratta solo auto, così
ci spiega dove andare, e cartina alla mano, in quattro e quattrotto, trovo
quello per le moto: che senso di arrientamento ;-). Qui un bel ragazzo magro
con il codino, mi dice che effettivamente è una perdita proveniente dal cambio,
e che perciò faccio bene a controllare il livello del relativo olio. Compro da
loro l'olio del cambio, un Castrol Mtx, per la modica cifra di 130 corone, cioè
16.78 euro :-(. La moto aveva anche un'altra perdita d'olio è precisamente dal
bulbo del olio motore, dove c'è lo swick, ma lì sapevo di dover controllare il
livello dell'olio motore, cosa tra l'altro confermata dal meccanico norvegese.
Alle 9.30 partiamo da Trondheim, sicuramente più tranquilli. Prendiamo la E 6,
direzione Fauske. Dopo pranzo ci mettiamo gli antipioggia per un paio d'ore.
Attraversiamo il Circolo Polare Artico, sotto un nevischio da Elefantentreffen
che si rispetti, è un po' di freddo, ma questo è dato anche dal fatto che sotto
il giubbotto vestiamo ancora in manica corta ;-) (Foto17) Alle 19.30 arrivamo a Fauske,
dopo aver percorso 700 km, per fortuna aveva smesso di piovere, così da
montare la tenda, in un bel campeggio poco fuori al paese (Foto18)(Foto19). Dopo
questi giorni di viaggio, sento finalmente al telefono la mia bimba, ha solo
due anni, sono tanto contento e per la commozione mi scende qualche lacrima. Ci
facciamo una doverosa doccia, dopo una lunga tappa sotto la pioggia e il freddo
del Circolo Polare, ceniamo dentro la sala da pranzo, molto bella e
confortevole, e qui ricadiamo nella tentazione della birra, questa volta
consapevoli di pagare 8.33 euro per due birre da mezzo litro. Il campeggio ci
costa 14.20 euro per entrambi. Sabato 31 Maggio Partiamo da Fauske alle
10.00, abbiamo pochi chilometri da percorrere prima di arrivare a Skutvik. C'è
il sole, la strada attraversa un bosco, ci sono curve invitanti e sali/scendi
frequenti; non c'è un anima in giro. Dopo aver superato una macchina in un
dosso a circa 90 km/h, vedo in lontananza un puntino giallo e man mano mi
avvicino diventa una sagoma umana. E' un poliziotto con il gilet
antirifragrente, che ci ferma. Ho pensato: "qui ci …..". Ci chiedono
i documenti, dopo averli visti, il poliziotto mi dice: "Thank you", a
quel punto ho capito che non ci avrebbero fatto multa, e sollevato da ciò, gli
chiedo quanti chilometri mancavano a Skutvik, un po' anche per sviarlo da altri
ripensamenti. Dopodichè, salutiamo e andiamo via sentendoci veramente
miracolati, in quanto molti ci avevano detto che i controlli sono severi e le
multe salatissime. Durante il percorso, fotografiamo uno dei tanti cartelli
sparsi per la strada (Foto20) la mia
bestia di moto compie il suo 100.000° km (Foto21)(Foto22). Arriviamo a Skutvik alle 12.30, il traghetto parte
alle 12.45, in tempo per imbarcarci per le isole Lofoten (13.30 euro) (www.lofoten.com), la giornata è stupenda, il tragitto
dura circa due ore durante le quali ci godiamo lo stupendo panorama (Foto23). Pranziamo in traghetto e
quando arriviamo, sono le 15.00 circa, andiamo in cerca di un campeggio, che
troviamo a 8 km da Svolvaer, la città portuale più importante delle isole. Il
campeggio è pieno di camper, molti andavano a pesca e dopo venivano in
campeggio a pulire il pesce. Le Lofoten sono al centro di un ricco ambiente
pescoso, che attira merluzzi artici dal Mare di Barents, sebbene i merluzzi
siano diminuiti, la pesca rimane la più importante industria delle isole, come
provano le innumerevoli rastrelliere in legno presenti in ogni villaggio e che
servono per far essiccare il pesce (Foto24).
Fatto il pieno, si parte alla volta di A,
ultima lettera dell'alfabeto norvegese e ultimo villaggio delle isole Lofoten.
Il traggitto di 134 km, ci permette di visitare tutti i villaggi di pescatori
che le guide ci hanno consigliato. Il panorama è stupendo, si alternano
spiaggie bellissime (Foto25) con
montagne che ci gettano in mare, sotto una mistica luce artica. Si traversano
tratti sotto il sole e tratti all'ombra, provocata dalle montagne, con un
venticello al quanto freddino. Arriviamo ad A, ci fermiamo per fare qualche foto (Foto26)(Foto27) e in una
pescheria, dove stavano pulendo il pesce appena pescato, notiamo il metodo
particolare che hanno per tagliare e pulire il pesce (Foto28); qui i gabbiani volteggiavano numerosi in attesa mangiare
lo scarto del pesce. Rientriamo in campeggio dove ceniamo. Dai deplaint che
prendiamo alla reception, ci accorgiamo che dall'altra parte delle isole era
possibile, vista la bella giornata di sole, ammirare il sole di mezzanotte, ma
questo significa ritornare indietro di 80 km, cosa che abbiamo subito escluso a
malincuore. Comunque anche qui la luce non va mai via (Foto29). Totale km percorsi oggi, 480 circa. Domenica 1 Giugno Alle 8.45 prendiamo il
traghetto che ci riporta a Skutvik, dove arriviamo intorno alle 11.00 e
riprendiamo la E 6 direzione Narvik. Si può arrivare anche via terra, dalle
isole Lofoten, percorrendo la E 10 per 212 km. Per arrivare a Narvik,
attraversiamo diversi ponti (Foto30).
Arrivati a Narvik, ci facciamo una
foto (Foto31), e riprendiamo il
percorso in direzione Alta. Dopo pranzo, siamo costretti ad indossare la tuta
antipioggia, per un oretta. Strada facendo incontriamo la prima moto italiana,
ma per la pioggia e per la velocità non riusciamo a vedere da dove vengono.
Vediamo invece che ci seguono per un po', ma forse per la velocità da noi
sostenuta o per le condizioni di tempo, rallentano e non li vediamo più. Smette
di piovere e il cielo sereno ci permette di ammirare un panorama quanto strano:
tra montagne innevate, mare e sole (Foto32).
Durante il percorso, dopo un curva, un branco di renne, escono dal recinto e
con indifferenza ci attraversano la
strada; mi fermo subito a fotografare :-) (Foto33).
Arriviamo ad Alta intorno alle
21.30, con Luca in estrema riserva, si era dimenticato di fare benzina prima,
difatti mi aspettavo da un momento all'altro che mi suonasse per dirmi che
aveva finito la benza, e che mi toccava andargliela a cercare, per fortuna
tutto e andato bene. Dopo aver fatto il pieno, ci spostiamo 4 km dalla città,
in un bel campeggio, dove per la prima volta vediamo una casetta dove i Sami si
riunivano a mangiare, con il fuoco posto al centro e i sedili attorno,
ricoperti di pelliccia di renna (Foto34).
Ne approfittiamo per mangiare lì dentro. Il tempo era migliorato notevolmente,
al punto da farci partecipare ad un bellissimo "tramonto". Totale di
km percorsi: 673. Lunedì 2 Giugno Oggi si arriva alla meta (www.finnmark.org). Partiti intorno alle 8.30,
prendiamo sempre la E 6 fino ad Olderfjord, dove imbocchiamo la E 69 che ci
porterà a Capo Nord (Foto35). I
rifornimenti sono meno frequenti, ma non è un problema, si trova benzina ogni
60/70 km circa nei grossi centri, ma non c'è da preoccuparsi, basta calcolare
bene le distanze tra un posto e l'altro. Mancano pochi km all'arrivo e
l'emozione è tanta (Foto36).
Arriviamo al famoso tunnel che ci porterà nell'isola di Mageroya, è lungo
soltanto 6870 km :-) e costa 68 corone cioè 8.78 euro. Si nota che la strada
prima va giù e poi risale. Più avanti c'è un altro tunnel, ma di soli 4 km e
gratis. Dopo i tunnel si arriva a Honningsvag,
il più grande centro dell'isola dove c'è l'unico distributore di carburante,
difatti il prezzo della benzina è abbastanza alto. Proseguiamo, mancano 30 km
all'arrivo, il tempo è ottimo, c'è il sole. Man mano che ci avviciniamo
vendiamo alcune segnaletiche che ci indicano i campeggi. Arriviamo alle 11.20,
al famoso casello. Una donna, è intenta da dipingerlo, quindi noi passiamo
indifferenti e andiamo subito al sodo, cioè al globo, ma veniamo fermati da una
persona, che lavora al centro turistico, che ci dice di tornare indietro.
Andiamo a fotografare la nostra sospirata meta, finalmente la vediamo di
persona (Foto37). Che emozione.
Andiamo al parcheggio, dove conosciamo dei ragazzi scozzesi, in Bmw, che ci
preparano un caffè con il loro fornellino e nel frattempo facciamo quattro
chiacchere (Foto38). Io, testardo,
ritorno a piedi dalla persona che ci ha bloccati, e vado chiedere se posso fare
una foto con la moto, solo un attimo, ma lui prima, scherzando mi chiede 1000
corone, poi convinto anche dalle ragazze che erano lì a sistemare della merce
per il centro, mi dice che non si può, perché altrimenti anche gli altri
verrebbero a fare la foto. Così, ritorno al parcheggio, ma non desisto del
tutto. Facciamo le nostre foto (Foto39)(Foto40), ammiriamo l'affascinante
panorama, incontriamo dei ragazzi che sono partiti dal Marocco (Foto41) e poi entriamo al centro che
aveva aperto alle 12.00, come da informazioni prese via internet (www.visitnorthcape.com). Dentro il centro c'è di
tutto: il negozio di souvenir, una sala dove proiettano un video di 20 minuti
su Capo Nord, un tunnel che ricostruisce la storia, il Grotten bar, dove
festeggiare l'arrivo a Capo Nord con champagne e caviale artico, una cappella,
un ristorante per pranzare sul tetto d'Europa, non manca nulla!. Dopo aver
comprato le cartoline da spedire agli amici, qualche adesivo e una spilla, andiano a telefonare a Daniele,
un nostro caro amico elefante per manifestargli il nostro entusiasmo e anche a
Marco, il quale non crede alle sue orecchie. Fuori il centro abbiamo visto
"I bambini del mondo" un monumento realizzato nel 1989 da sette
bambini provenienti da diverse parti del mondo (Foto42). Prima di andare via, vado dalle ragazze del centro, che
avevo conosciuto prima, e chiedo se posso fare la foto vicino al magazzino dove
ci trovavamo prima, in modo da aver il globo alle mie spalle, anche perché è
arrivata tanta gente ed è impensabile andare giù in moto. La ragazza
acconsente, così andiamo con le moto dietro, e facciamo la nostra foto (Foto43). Dopo aver fatto tutto,
ritorniamo al parcheggio, che comunque dista 5m dal centro, e decidiamo, visto
la stupenda giornata di sole, di fermarci a dormire per risalire a mezzanotte a
vedere il sole. Salutiamo i ragazzi e passiamo dal casello, dove la ragazza
continuava da dipindere. In questo modo non abbiamo pagato nulla ne
all'entrata, ne all'uscita. Altra foto di rito (Foto44) e dopo andiamo a Skarsvag. Un po' prima di Skarsvag c'è
il Kirkeporten Camping, The northernmost in the world, già citato da molti
motociclisti e dalla guida. Difatti è ben organizzato, si è pagato 100 corone,
6.76 euro. Dopo pranzo vediamo arrivare la moto italiana superata da noi sotto la
pioggia, sono Daniele e Rossana di Asti con un Transalp, stracarichi, ci
riconoscono e così ci scambiamo le nostre impressioni sul viaggio: finalmente
degli italiani. E non è tutto, sono così organizzati che si sono portati il
fornellino e tegami per cucinare, difatti la sera ci siamo fatti 1 kg di
spaghetti col sugo; io sono felicissimo di ciò, sia perché mangiavo qualcosa di
diverso e di casa mia dopo 10 gg, sia per il posto in cui siamo, perchè
mangiare gli spaghetti a Capo Nord è alla grande :-) (Foto45). Dopo cena, intorno alle 10.30, saliamo a Capo Nord, sono
appena 15 km, però stavolta, lasciamo la moto prima del casello, perché i
ragazzi di Asti ci avevano detto che quando sono saliti loro, si pagava (24
euro). Così parcheggiamo la moto e a piedi, sono 200m, raggiungiamo il centro
turistico. I ragazzi scrivono le loro cartoline, andiamo a vedere il filmato su
Capo Nord, prendiamo qualcosa da bere,
e poi andiamo fuori a scattare le foto con il sole di mezzanotte (Foto46) (Foto47). I ragazzi si sono trattenuti fino alle 2.00, noi siamo
scesi prima e arrivati alle moto, abbiamo notato che altri italiani avevano
parcheggiato accanto a noi le loro moto. Prima di entrare al campeggio ci
facciamo una foto, sono le 00.40 (Foto48).
Totale km percorsi: 254 da Alta. Dalla partenza ho percorso 5917. Martedì 3 Giugno Partiamo alle 9.30,
salutiamo i ragazzi di Asti con cui ci promettiamo di risentirci via iternet (Foto49). Arriviamo a Honningsvag, dove
oltre a fare il pieno, cerchiamo l'ufficio per farci rimborsare la Tax Free,
dopo tanti tentativi lo troviamo. Si parte riperndendo la E 69 fino ad
Olderfjord, dopo proseguiamo con E 6 che ci porta a Karasjok dove ci fermiamo a visitare un sito "Sapmi",
ovvero la ricostruzione di un villaggio lappone (Foto50). Qui riconosciamo
le moto che erano parcheggiate vicino alle nostre la sera a Capo Nord, erano
dei ragazzi liguri che continuavano il loro viaggio, attraversando la
Finlandia. Dopo aver pranzato, ci dirigiamo verso il confine con la Finlandia (Foto51), dove subito dopo averlo
superato facciamo il pieno. Prendiamo la E 75 che, sotto una leggera pioggia,
ci porta a Inari. Qui visitiamo un museo sulla civiltà Lappone. Dopo la
visita, ripartiamo sempre sotto la pioggia e 200 km prima di Rovaniemi, visto
che il tempo non prometteva niente di buono, decidiamo di fermarci in una
hytte; è la prima e l'ultima che prenderemo. Chiediamo il costo che è di 25
euro, 12.50 euro a testa, con doccia senza limite di tempo, sauna e
riscaldamento. Dopo esserci fatti la meritata doccia, ceniamo e andiamo a
dormire. Totale km percorsi: 430 circa. Mercoledì 4 Giugno Partiamo per Rovaniemi con
la tuta, in quanto veniva giù quella fastidiosa pioggerellina, ma smette poco
dopo. Arriviamo a Rovaniemi (F) (www.rovaniemi.fi)
intorno le 11.00. Foto di rito sotto il cartello di Napapiiri (Foto52) e poi dopo esserci tolti la
tuta, visitiamo il centro dedicato a Babbo Natale, Santa Park. Qui scriviamo le
cartoline con gli auguri che
arriveranno con il timbro postale di Babbo Natale, proprio qualche settimana prima
di Natale. In Finlandia ci eravamo promessi di mangiare qualche piatto tipico
locale; così andiamo in un ristorante del Santa Park è ordiniamo la carne di
renna. Ottima, tenera e un po' dolce; il piatto è composto con carne al centro,
intorno purè e a lato un cucchiaio di mirtilli. Il tutto lo annaffiamo con
birra finlandese (a buon prezzo). Dopo aver pranzato, Luca si accorge di avere
la catena un po' lenta, pertanto decide di farla tirare da un meccanico. Così
vado al centro informazioni e mi faccio indicare una officina per moto. Trovato
il meccanico, facciamo sistemare la catena e andiamo a visitare l'Arktikum (www.arktikum.fi), centro scientifico e museo
specializzato nella Lapponia e nelle regioni artiche. Usciti dal centro,
partiamo diretti al confine Svedese, sono le 15.30. Entriamo in Svezia,
prendendo la E 4 e a Lulea (S), ci
fermiamo proprio il tempo di prelevare le corone svedesi. Con l'occasione
notiamo le prime ragazze svedesi :-P Proseguiamo fino ad Umea, dove troviamo un campeggio, ma
non c'era nessuno alla reception, e la sbarra chiude il passaggio per le
macchine, ma non per le moto; quindi decidiamo di passare e montiamo la tenda,
pagheremo il giorno dopo. Totale km percorsi: 740 circa. Giovedì 5 Giugno Prima di partire, paghiamo
il campeggio (poco più di 7 euro) e andiamo a fare il pieno al primo
distributore che è ancora chiuso, pertanto aspettiamo l'apertura. Riprendiamo
la E 4 direzione Stoccolma. Prendiamo
pioggia per circa 20 minuti. Ci fermiamo ad un distributore a fare il pieno e
approfittiamo del Mc Donalds per pranzare. A 150 km da Stoccolma ci togliamo i
vestiti pesanti il caldo assurdo. Arrivati a 30 km da Stoccolma, cominciamo ad
informarci per i campeggi, in quanto mi aspettavo un caos tremendo arrivati in
città. Difatti era impossibile camminare, abbiamo fatto tutta la tangenziale di
prima e seconda. Avevo con me dei depliants, con la cartina di Stoccolma e con
indicati i campeggi; così seguendo questa cartina siamo riusciti, con tanta
fatica per il caldo e per il traffico, a trovare il campeggio da noi cercato,
il quale dista dalla centro città 10 km (20 minuti di metropolitana). Il
campeggio è super attrezzato: ha il bar, il supermercato, la doccia a volontà,
ecc.. Si paga 9 euro a testa, ma siamo stati costretti a fare la Camping Card
Scandinavia. Sapevo già di questa tessera, che sarebbe una sorta di
assicurazione che vale un anno e ti copre per infortuni nei campeggi della
Scandinavia, ma nessuno prima d'ora ce l'aveva chiesta (10 euro). Dopo aver
fatto la doccia, ci rilassiamo nel prato erboso dove abbiamo montato la tenda.
Controllo i livelli dell'olio, sia del motore che del cambio e noto un
indurimento del freno posteriore. Vorrei mettere del grasso nel fino, ma non
riesco a reperirlo in campeggio, con tutti i camper che ci sono nessuno ha del
grasso, così ho messo un po' di olio motore. Comunque per precauzione non ho
più usato il freno posteriore, frenavo con quello anteriore. Totale km
percorsi: 677. Venerdì 6 Giugno L'intera giornata è dedicata
alla visita di Stoccolma (www.stockolmtown.com).
Lasciamo le moto, prendiamo la metropolitana e andiamo in centro. Facciamo
colazione e dopo andiamo all'ufficio delle informazioni turistiche per prendere
una cartina della città e informarci sugli orari dei musei. Sapevo già cosa
visitare, difatti siamo andati prima al Skansen, il primo museo all'aperto del
mondo, dove viene ricostruita la storia della Svezia attraverso la riproduzione
di botteghe e laboratori artigianali del 1850, edifici e fattorie, giardini e
orti, sempre di quell'epoca. Da non perdere la vetreria, dove si può vedere il
vetro prendere forma. Ci sono gli animali, di razza svedese, che vivono nelle
fattorie e nelle case coloniche. Poi siamo andati a vedere il Wasa Museum, dove
c'è il veliero reale, orgoglio della flotta svedese, affondato subito dopo la
sua costruzione e ripescato dopo 300 anni. A pranzo siamo stati in un parco,
sempreva l'Oktoberfest, pieno di chioschi dove facevano da mangiare e tanti
tavoli all'aperto (Foto53). Nel
pomeriggio siamo andati a visitare il Nobel Museum, ospite della Borsa di
Stoccolma, dove era allestita la mostra per il centenario della Fondazione
Nobel. Dopo ci siamo spostati al Palazzo Reale, dove abbiamo visitato gli
appartamenti reali, la cappella reale, i gioielli della regina, ecc…. Infine siamo stati in giro
nella parte vecchia della città la Gamla Stan, molto bella, ma piena di negozi
di souvernirs. Stoccolma è un bella citta,
il colore predominante è il giallo, sapete perché? Per il gran numero di
ragazze bionde :-P. Sabato 7 Giugno Ci svegliamo all'alba e
partiamo alle 6.00, nostro obiettivo è di arrivare in Germania. Decidiamo di
saltare la prevista visita a Copenaghen, sia per il caldo sia lo stato delle
moto e per la stanchezza che si faceva sentire. Prendiamo la E 4, direzione
Helsingborg, per poi proseguire per Malmo. A circa 250 km prima di Malmo,
mentre entravano in un autogrill, la catena della moto di Luca esce dalla
corona, per fortuna andava piano. Ci siamo fermati circa un ora per rimetterla
a posto. Si pensava di andare da un meccanico, ma dato che era sabato, erano
tutti chiusi. Così Luca, piano piano la rimette su, e proviamo ad andare. Alle
14.00 arriviamo al ponte di Malmo, paghiamo 17 euro e lo attraversiamo (Foto54). Una modernissima struttura
lunga 16 km. Arrivivamo a Copenaghen ci fermiamo a pranzare e fare il pieno.
Proseguiamo direzione Rodby dove prenderemo il traghetto per Puttgarden (D).
Anche questa volta la Danimarca non ci risparmia un po' di pioggia, che dura
per fortuna solo 30 minuti. Arrivati a Rodby
(Dk), dopo aver fatto il biglietto (27 euro), ci togliamo la tuta
antipioggia e saliamo sul traghetto. Arriviamo a Puttgarden (D), dopo 50 minuti di attraversata, sono circa le
17.00. Ci fermiamo al primo distributore dove facciamo pieno e preleviamo degli
euro. Prendiamo l'autostrada in direzione Amburgo,
Hannover, Kassel, e a 400 km prima
di Monaco ci fermiamo a dormire, sempre in una di quelle piazzole di sosta.
Totale km percorsi: 1365. Domenica 8 Giugno Ci alziamo presto e partiamo
alle 5.00, ci fermiamo solo per fare benzina e colazione e proseguiamo diretti
a Monaco. Superiamo Monaco, e
proseguiamo per Innsbruck. Entriamo
in Italia e ci dirigiamo verso Verona.
Dopo Trento saluto Luca, che prosegue per Modena. Arrivo a Ferrara alle 14.15 con un caldo pazzesco e un' umidità assurda. La
sera, sentendo Luca al telefono, vengo a sapere che dopo che ci siamo salutati,
e precisamente ad Affi, ha rotto la catena, ha chiamato l'Aci che a prelevato
la sua moto e l'hanno portata in un''officina. Lui è stato accompagnato alla
stazione e ha preso il treno per Bologna dove è arrivato alle 21.30. Totale km
percorsi: 985. Fine del viaggio. Consigli e suggerimenti: Viaggio: Il viaggio è stato fatto in
16gg, ma non era nei nostri programmi. Avevamo a disposizione 23gg per farlo,
ma come si legge dal racconto, le tappe, in particolare in Germania, erano lunghe.
Con una ragazza a seguito, sicuramente ci s' impiega di più. Comunque abbiamo
visto parecchie cose, tutto quello che ci eravamo promesso di vedere, l'abbiamo
visto; siamo stati fermi un giorno a Trondheim, un giorno a Stoccolma, e
visitato le isole Lofoten. Il periodo è stato azzeccato, perché se sommiamo
tutte le ore sotto la pioggia, arriveremo a 48 ore circa; noi ci aspettavamo di
peggio. Anche il freddo è stato limitato, per noi elefanti è stato uno scherzo;
fino al Circolo Polare eravano in maniche corte. Ho messo il maglione di lana,
solo la sera che siamo andati a vedere il sole di mezzanotte, perché lì è
risaputo, c'è sempre il vento freddo; anche perché se non lo mettevo in quell'occasione,
che l'avevo portato a fare? Lo mettevo a Rimini a ferragosto? Poi siamo stati fortunati a
vedere il sole di mezzanotte, cosa che molti non riescono a vedere per la
nebbia o perché è nuvolo. Io ovviamente consiglierei questo periodo, il
paesaggio è stupendo e non si soffre nè il caldo nè il freddo. Tutto fatto
rigorosamente in tenda o quasi, solo una volta abbiamo preso la hytte, che
costa circa 12 euro circa a persona, in tenda invece si spende dalle 6 a gli 8
euro. Abbigliamento: Avevamo l'abbigliamento quasi
da elefante, cioè maglione di lana, pigiama invernale, che abbiamo usato
pochissimo, calzettoni di lana per la notte, anche quelli usati poco. Le
magliettine erano 6, le abbiamo lavate solo una volta, quando erano tutte sporcate.
Così i boxer e le calze. Io avevo due sottocaschi, uno di riserva, calzamaglia,
non usata, scarpe da ginnastica per le visite alle città e jeans. Una cosa
importantissima è una buona tuta antipioggia e dei copri stivali, noi avevamo
quelle della Tucano, ottimissimi. Lì piove spesso, ma di pochissima intensità e
durata, dava più fastidio mettere l'antipioggia, che la pioggia. Strade: Le strade sono ben
asfaltate, sono bellissime per il panorama e per il fatto che sono piene di
curve larghe, e sali/scendi che invogliano a correre e a piegare. Riguardo la
polizia, abbiamo visto solo un posto di blocco, dove ci hanno fermati, senza per
fortuna farci multa, per il resto non abbiamo visto nessuno, nè in Finlandia, nè
in Danimarca, nè in Svezia, dove i limiti di velocità sono più alti e si poteva
viaggiare a 120 km/h. I rifornimenti sono frequenti e la benzina costa più o
meno come in Italia, forse un po' di più, ma di poco. Le indicazioni sono chiare,
non vi potete perdere. La gente è gentilissima e tutti parlano l'inglese. Mangiare: Noi siamo partiti con tante
scatolette di tonno, Simmental, un salame, due provole di formaggio,
marmelatine, pane da tost. Durante il viaggio abbiamo comprato da bere, e altro
pane e finite le scorte, abbiamo mangiato i solitii panini, hot dog, che si
possono trovare negli autogrill,
fornitissimi di queste schifezze. Siamo andati un paio di volte a Mc Donalds. Denaro: Io sono partito con un po'
di corone danesi e norvegesi, le altre le ho prese sul posto con il bancomat.
Luca aveva la carta di credito con cui pagava tutto. Io ho speso 1.300 euro in
totale, tutto compreso, benzina, la spesa maggiore, campeggi, mangiare, souvenirs,
traghetti per i fiordi, anche se qualcuno aveva detto che non si pagavano, noi
abbiamo pagato :-( , il tunnel, pedaggi autostradali, ecc… L'unica cosa che non
abbiamo pagato sono state le famose 50.000 mila lire per entrare a Capo Nord. Se
si arriva prima dell'apertura del centro, non c'è nessuno che controlla, se si
arriva dopo, basta parcheggiare la moto fuori del casello, sono appena 200m.
Fare la foto con il globo è possibile se si arriva, molto prima dell'apertura,
noi siamo arrivati 40 minuti prima ed è stato impossibile. In conclusione, è un bel
porco viaggio da fare, alcuni motociclisti sono ritornati altre volte a Capo
Nord, io dicevo che era assurdo rifare tutto di nuovo; un mio amico parte
quest'estate per la terza volta, ora capisco perché e quasi quasi ci tornerei
anch'io, ovviamente con una moto nuova, la mia al ritorno segnava 105.723, un
porco risultato ;-); tutto sommato si è
comportata bene, una cannonata. Dopo averla lavata, il freno posteriore ha
ripreso a funzionare (forse si era bloccato perché troppo caldo), l'olio del cambio
non perde più, ho cambiato il bulbo ed è tutto a posto. Mi posso ritenere
soddisfatto. Alla prossima ;-) Ringraziamenti: Un grazie prima di tutto va
a Chiara ed Anna che mi hanno permesso di realizzare il viaggio. Un doveroso
ringraziamento va a Claudio Robotti per il materiale e le informazioni che mi
ha fornito, così anche Claudio Basile e il suo amico Davide. Ringrazio Alessandra
(Cn), Massimo Vitello, Simone Monticelli e Francesco Di Leo.
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