Delta Po di Davide De Lorenzi ....... Avere un sabato mattina libero è, per me, una cosa quasi eccezionale.Se poi al sabato libero si associa una soleggiata mattinata di fine ottobre, il giro in moto è una cosa certa.Sabato 20 ottobre sono incredibilmente libero, ed il sole spende già dalle 7.30 del mattino; mi preparo in fretta e mi fiondo a riscaldare il motore della G/S che aspetta fiduciosa in garage. La meta non è decisa, gironzolo uscendo da Forlì senza una idea precisa, ma la “prua” della moto fa rotta verso NNE, in direzione Ravenna. Benissimo. Da lì arriverò a S.Alberto, la porta sud delle Valli di Comacchio e del Delta del Po (Foto1), paradiso di pescatori, birdwatchers ( ho preso su il mio binocolo) e mangiatori di pesce. Fino a S.Alberto ( ss. 67 “Ravegnana” e poi ss. 307 “Romea”) niente di speciale. Poco traffico, qualche altro motociclista, lampi di luce come saluto, i colori affilati del mattino autunnale. Per arrivare alle Valli di Comacchio si entra, a sud, da S.Alberto e lo si fa a bordo di un piccolo traghettino a fune (Foto2) che porta moto, bici, pedoni ed auto dall’altra parte del fiume Reno, che arriva direttamente da Bologna. Il traghetto è sempre quello di quando ero ragazzo ed arrivavo lì in Boxer...ed anche il traghettatore non è cambiato...sembra imbalsamato... Salire sul traghettino in moto, da solo, ed essere trasportato lentamente con il solo rumore del fiume in sottofondo sull’altra riva è davvero una cosa da provare. La strada sale quindi su un argine sopraelevato che permette di godere del bel panorama delle Valli di Comacchio (Foto 3). La strada è semideserta, solo qualche pescatore sull’argine del canale. Vi sono tratti dove il sottile nastro di asfalto è completamente circondato da acqua (Foto 4), e sembra veramente di essere in barca, tanto forte è l’odore della salsedine ed il luccicare del sole sulle piccole onde che increspano la superficie dell’acqua. Vi sono numerosissime deviazioni possibili dalla strada principale e molte di queste prevedono l’attraversamento di canali sopra a vecchi ponti rimasti qui ad arrugginire dalla II guerra mondiale (Foto 5). Giro senza casco, con il binocolo a tracolla ed il taccuino nella tasca della giacca fermandomi spesso per guardare la ricchissima fauna del posto e annotare data e luogo del segnalamento di questo o quell’uccello. In sole due ore di giro ho registrato 24 specie differenti. Davvero un paradiso per i birdwatchers! La strada finisce a Comacchio, piccola città lagunare in provincia di Ferrara. Vale la pena di lasciare la moto e fare 4 passi per le stradelline sulla riva dei canali che attraversano la città: vi sono angoli e prospettive che ricordano Venezia (Foto6, Foto7). Da Comacchio si prosegue ad est fino a Porto Garibaldi e da qui di nuovo a sud verso casa, completando il “periplo” delle Valli. .. ... |