U Thai Moto con Avventure nel Mondo 5 – 19 Agosto 1999 di Salvatore Porzio Quello che segue è il racconto di
una vacanza indimenticabile effettuata in Thailandia ed "organizzata" da
Avventure nel Mondo (AnM). Il gruppo era formato da nove
persone provenienti da varie parti d’Italia ed accomunate dalla passione
per la moto. Tale passione è risultata essere
il collante tra i partecipanti, che pur avendo diverse attitudini e
necessità, sono riuscite a convivere senza i grossi problemi che di solito
sorgono durante le vacanze ed incrinano i rapporti anche tra amici di
lunga data. 5/8
Di solito i voli prenotati da AnM prevedono scali intermedi per spuntare
tariffe convenienti. A noi è toccato il Cairo, dove dopo incalzanti
richieste siamo riusciti ad ottenere l’hotel per la notte. 6-7/8
Dall’Europa all’Africa all’Asia. Siamo proprio in viaggio. Arrivati a
Bangkok la prima sorpresa: sono stati persi due zaini cosicché due
compagni di viaggio hanno potuto dimostrare che si può effettuare un
vacanza intercontinentale partendo con il solo bagaglio a mano. BKK al primo impatto risulta
essere una caotica, smoggosa e supertrafficata metropoli orientale. Ad un
secondo sguardo …. pure. Comunque vale la pena spenderci qualche ora per
visitare il Gran Palace (foto 1) e Khao San Rd, facendosi
scarrozzare dai "tuk tuk" che sono guidati da dei gran figli di buone
thailandesi! Questi cari ragazzi a tre ruote vi
chiederanno di andare nei negozi con loro convenzionati; non accettate.
Oppure si, se avete voglia di vivere una strana avventura metropolitana
come abbiamo fatto noi. Infatti, di ritorno dal Gran Palace, abbiamo
accettato di andare presso una gioielleria che avrebbe pagato al nostro
autista di tuk tuk il pieno di benzina se fossimo rimasti all’interno del
negozio per più di dieci minuti. Solo che il gioielliere dopo appena due
minuti ci ha sbattuti fuori con grande delusione del tuk tuk-tista che si
è visto sfumare il pieno di benzina e si è incazzato come un muflone delle
alture. Rosso di rabbia pretendeva di portarci in un altro negozio per
farci provare lo stesso giochetto. A quel punto lo abbiamo mandato a
pascolare i suoi mufloni senza dargli una lira e ci abbiamo trovato altri
tuk tuk. Per le 17.30 eravamo alla stazione di Hualampong a prendere il
treno per il nord verso Chiang Mai, che puntualissimo è partito
alle 18.00. N.B. Il treno in Thailandia è il
mezzo più comodo per muoversi; quello con le cuccette è quasi un grand
hotel con il tipo che ti prepara i letti, la tipa che ti offre da bere ed
altre piccole sorprese che rendono questa esperienza deliziosa. Per andare
a Chang Mai ci vogliono 14 ore, quindi è consigliabile fare i
trasferimenti di notte. 8/8
Puntuali alle 8.00 arriviamo a Chang Mai. Il bello dei viaggi AnM è che
non sono viaggi strettamente organizzati ma viaggi che si basano su
esperienze vissute da precedenti viaggiatori. Infatti al nostro arrivo
troviamo chiusa l’agenzia di servizi che ci doveva offrire il pacchetto
per il giro in moto. Poco male. Infatti troviamo una simpaticissima
signora che ci porta all’albergo di sua proprietà e da qui iniziamo a
metterci in movimento per capire dove acquistare il pacchetto per il tour
in moto. I prezzi che ci sparano sono molto alti rispetto ai 300 $
preventivati. Alla fine il marito della signora che ci ha accompagnato in
albergo avanza la sua offerta per il tour. Loro non forniscono le moto
però hanno dei conoscenti che le affittano.La sua offerta non è male ma la
nostra contrattazione dura circa un’ora. Prima però vogliamo vedere che
moto possono fornirci così andiamo prima al garage. Sono Honda 250 cc 4T
da enduro quasi nuove, buona gommatura a "lisca di pesce" e motore in
ottimo stato. Alla fine la trattativa è conclusa per moto, guide, 4x4 di
appoggio, vitto, alloggio ecc. Per le 13.00 siamo pronti, abbiamo scelto
ognuno la sua moto, caricato i bagagli sul 4x4 e via, si parte tutti in
fila dietro Sin e Nani le nostre guide locali. Prima tappa le cascate di
Mae So (foto 2 ), quasi trenta metri di salto con un bel laghetto
sotto dove ci facciamo un gran bagno. Mangiamo lì serviti dalle nostre
guide e poi si riparte. Verso il tramonto comincia a piovere e la
temperatura scende notevolmente. Arriviamo con il buio al villaggio di
Soppong, sono le 20.00.Alloggiamo al Cave Lodge in bungalow molto
carini. Ceniamo lì e poi ci facciamo un paio di birre e due chiacchiere. 9/8
Verso le 8.00 andiamo a visitare delle grotte molto belle che si trovano
lì vicino. Poi partiamo alla volta di Pa Daeng Fish Cave, una
locaità che è lungo la strada. Qui c’è una grotta sacra dentro la quale
sgorga una sorgente d’acqua che forma un piccolo torrente pieno di pesci
gatto di dimensioni enormi. Mangiamo pollo e riso thai nei baracchini lì
fuori (ottimo cibo, nessuno si è mai sentito male!). Ripartiamo per Mae
Hong Son che raggiungiamo in breve. La strada asfaltata è piacevole ma
siamo tutti in attesa di qualche sterrato. Visitiamo i wat (templi) della
città. Il più bello è Wat Phara That Doi Kong Mu che si
trova in cima ad una collina con una meravigliosa vista sulla vallata.
Dopo di che andiamo con le nostre guide al mercato locale dove loro fanno
la spesa per la cena. Quindi ripartiamo alla volta del Long Neck
Village (villaggio delle donne giraffa Foto 3 e 4).
Sotto una pioggia monsonica ci troviamo a percorrrere il primo fuoripista
del tour, un lungo sterrato di fango viscido e guadiamo ben 11 torrenti in
piena intervallati da incontri con qualche elefante. Arriviamo al
villaggio zuppi ma super eccitati. Facciamo un giro tra le capanne
osservando queste donne ornate di anelli intorno al collo a alle
ginocchia. Quindi aspettiamo fuori dal villaggio che gli ultimi turisti se
ne vadano. Infatti, nessuno è ammesso a dormire nelle capanne delle donne
giraffa e noi abbiamo questa possibilità solo grazie a Sin (la guida), che
è molto amico del capo villaggio; almeno questa è la spiegazione che ci
hanno dato (dobbiamo credergli?). Ormai con il buio ci ammettono nelle
loro capanne con i nostri zainoni infangati. Sul villaggio cala una nuova
atmosfera molto più affascinante e lontana dai set per turisti. Finalmente
assaporiamo la realtà di queste persone e, affascinati, vediamo alcune
donne giraffa lavarsi al pozzo illuminate da una candela. Coperte da un
pareo si sciacquano il collo e gli anelli con gesti ritmici e rituali. Una
situazione incantata. Ceniamo tutti insieme sotto al portico e tra una
chiacchiera e l’altra il gruppo decide di fare un raid in città per
provare i famosi massaggi thai. Un’idea pazzerella ma Sin riesce ad
accontentarci (come per tutto il viaggio) . Con la moto va a reclutare un
pick up che ci possa trasportare tutti quanti e così abbiamo affrontato di
nuovo lo sterrato ed i guadi (forse in moto sarebbe stato meno rischioso)
per farci fare i massaggi (quelli tradizionali thai che ti spaccano un po
le ossa e non quelli "sexy") . 10/8
Sveglia alle 6.45 per le foto di rito con la luce migliore e poi via prima
dell’arrivo dei turisti. Caricati gli zaini sul 4x4 riprendiamo le moto e
ripercorriamo la pista con gli oltre 10 guadi. Arriviamo a Mae Hong Son
zuppi fradici ma ormai non ci facciamo più caso. Fatta una bella
colazione ci prepariamo al lungo percorso di oggi. Partiamo in direzione
Chiang Mai. La strada passa tra le montagne e sale quasi a 2000 mt. In
alto fa freddo e c’è una nebbia che riduce la visibilità a poche decine di
metri. Dopo pranzo lasciamo la strada principale per inoltrarci nella
foresta lungo un bellissimo sterrato alquanto impegnativo per il fango. A
metà strada due del gruppo desistono e lasciano le moto da un lato
proseguendo sul 4x4 che ci segue ovunque. Questo sterrato ci porta alle
Hot Spring, delle sorgenti di acqua bollente con soffioni di vapore e
pozze dove fare il bagno. Immersi nella foresta ci mettiamo il costume e
andiamo ai soffioni dove troviamo dei giovani monaci buddisti in
meditazione tra il vapore e le rocce. Alla nostra vista ovviamente si
dileguano e noi ci facciamo il bagno. Tornati dalle pozze ci rimettiamo in
viaggio e ripercorriamo la pista fino alla strada asfaltata. Ormai con il
buio lasciamo l’asfalto per una pista non difficile ma da percorrere in
notturna e, infatti, c’è una ragazza che cade e spezza la leva del cambio.
Nulla di grave. Proseguiamo fino al villaggio di Sop Kai (foto 5) ,
quattro capanne sulla riva del fiume. La guida ci porta in un lodge
isolato fuori dal villaggio dove ci asciughiamo e mangiamo sotto un
porticato-palafitta sul fiume. E’ molto suggestivo. L’atmosfera è
particolare (quasi sempre non c’è elettricità ed acqua corrente) e siamo
tutti molto divertiti anche se stanchissimi. 11/8
Sveglia verso le 8.00. Facciamo colazione e poi con
le moto andiamo presso delle capanne lungo il fiume dove partono i rafting
(foto 6 ). Qui ci sono solo gommoni ma noi vogliamo scendere il
fiume con le zattere di bambù. Ci spiegano che per accontentarci
dovrebbero andare a prenderle e che dovremmo aspettare un’ora; ma noi non
abbiamo fretta così ci accomodiamo in loro attesa. Puntuali tornano con le
zattere smontate e in venti minuti, davanti ai nostri occhi esterrefatti,
montano due zatterone bellissime. Ci posizioniamo quattro su una e cinque
sull’altra per cominciare la discesa del fiume che, in piena per le
piogge, si presenta agitato e pieno di rapide. A metà percorso ci chiedono
di scendere perché le rapide diventano pericolose. Infatti ben presto una
delle due si sfascia su delle rocce. Riprendiamo le moto e ci dirigiamo
verso Chiang Mai per la fine del nostro tour in moto. 12/8
Purtroppo il tour in moto è finito ma il viaggio continua a regalarci
intense emozioni. La lavatrice dell’hotel ha fatto gli straordinari per
ripulire dal fango tutti i nostri abiti. Ci concediamo una visita al
bellissimo e convenientissimo mercato notturno di Chiang Mai. Riusciamo ad
assistere anche ad uno dei famosi spettacoli di spogliarello in un locale
notturno. 13/8
Ripreso il treno in notturna (così si risparmiano
anche i soldi del pernottamento) ci dirigiamo di nuovo verso sud ad
Ayuttaia (foto 7) ex capitale thailandese. Facciamo un grosso
giro per le rovine dei vari templi di buon mattino così risparmiamo i
soldi degli ingressi (prima delle 8.00 non ci sono i controllori). Ci
concediamo anche un giro in barca sul fiume ed un altro in bici per vedere
la città. A sera il solito treno per
Surat Tani verso sud, da dove partono i traghetti per le isole. 14-18/8
Evitiamo la più famosa e turistica Ko Samui per
l’isola di Ko Pangan (foto 8). Il clima e la situazione sono
completamente diverse da quelle del nord. Il mare non è caraibico ma è
comunque bello. In crisi di astinenza da due ruote noleggiamo dei motorini
100 cc e iniziamo a scorrazzare per l’intera isola (io e Nico siamo anche
caduti). Comunque la libertà che offre un
mezzo a due ruote è incommensurabile. Grazie a tale mezzo l’isola per noi
non aveva più segreti.
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