Toscana | |
Breve resoconto di una tre giorni Toscana ( 17-19 agosto 2001) |
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“ Fare un viaggio di scoperta non significa cercare nuove terre ma guardare con nuovi occhi” Non ricordo né dove né quando ho letto questa frase ma automaticamente riaffiora alla memoria quando penso alla mia moto, una BMW R 80 G/S del 1985. Ogni giro, ogni rivisitazione di luoghi già visti in passato con mezzi a 4 ruote, assume nuove prospettive e colori più vivaci se vissuti su due ruote. Non avevo mai girato in moto la Toscana anche se avevo battuto più volte le sue strade in macchina o in camper per cui ho deciso di “rivisitare” alcuni dei posti più belli a cavallo della moto. Non è così facile, quando si hanno due bimbi piccoli ( 2 e 6 anni) trovare tre interi giorni liberi (io e Simonetta, mia moglie)per potere giracchiare quà e la come si faceva da giovani.... Sta di fatto che, dopo una intensa azione diplomatica ed il reclutamento congiunto di nonni e cognate nella veste di babysitter si trovano i sospirati tre giorni. Partenza da Forlì alla mattina di buon ora, alla volta di San Gimignano, passando per la zona del Chianti. Oltre alle due borse di ordinanza, uno zainetto fissato al portapacchi posteriore (foto 1). La strada che porta da Forlì in Toscana valica gli Appennini al Passo del Muraglione (foto 2), per arrivare al quale si devono inanellare una serie lunga e variata di tornanti che fanno di questa strada uno dei tragitti più amati e gettonati dai motofans locali ma anche di fuori provincia ( sono stato superato da “ mostri” carenati a 4 marmitte montati da individui inguainati in tute di pelle multicolori provenienti da tutte le province dell’Emilia Romagna). Arrivati a Firenze abbiamo preso per le colline del Chianti, passando per Impruneta, Greve in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti, Pianella, S. Dalmazio e Castellina in Chianti. Strada bellissima, poco trafficata, belle curve, salite e discese, scorci di campagna letteralmente sommersa da viti, grappoli viola e cascinali da favola. Primo approccio alla cucina toscana all’ “Antico Ristorante Pestello” (foto 13) loc. S. Antonio al Ponte, Castellina in Chianti. Fettunta ai porcini, pici (sorta di spaghetti alla chitarra) agli strigoli e tagliata di manzo al sangue ci riempiono la bocca e l’anima!! Quindi arriviamo a S. Gimignano dove abbiamo prenotato all’ albergo “ Le Colline” (foto 3) una struttura tipo residence con piscina, aria condizionata, belle camere silenziose ed ottimamente arredate. L. 180.000 a notte con prima colazione. (http://www.sangimignano.com/lecolline/index.htm). Visto il caldo torrido, un bagnetto in piscina è d’obbligo prima di fare un giretto a S.Gimignano, che offre sempre bellissimi scorci e soggetti interessanti da fotografare.(foto4) Il giorno dopo si parte alla volta di quella zona a sud di Siena chiamata “ le crete Senesi”. Prima di arrivare, si passano bellissime città ( come Colle Val d’Elsa – foto5) e borghi medioevali (come la stupefacente Monteriggioni – foto6) che meritano una sosta ed una passeggiata fuori dal tempo per le stradine e le case di roccia squadrata. Il tratto di strada che va da Taverne d’Arbia fino ad Asciano è forse uno dei più bei tragitti motociclistici che abbia mai fatto. Si tratta di una strada nuovissima, in falsopiano, che attraversa tutta la zona delle Crete Senesi, un susseguirsi infinito di calanchi e biancane (prodotti dall’erosione delle acque sui sedimenti argillosi e sabbiosi) punteggiato da pochi piccoli centri arroccati sulle cime delle colline, il tutto in una atmosfera di insolita bellezza. (foto 7 – foto 8) Assolutamente da visitare l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, una oasi di pace ed armonia immersa in foreste secolari. Una sosta all’ottimo ristorante “ La Torre”, subito prima dell’Abbazia è decisamente da consigliarsi. Una serie di splendide cittadine (Buonconvento, Montalcino, Montepulciano – foto 10) attraversa la nostra strada. Il terzo ed ultimo giorno ci porta a visitare la meravigliosa abbazia di S.Galgano. Di questa splendida chiesa restano solamente i muri perimetrali, mancando completamente il tetto ed il pavimento (foto 11); nel santuario poco distante è racchiusa, in una teca sul pavimento, la vera “spada nella Roccia”, cioè lo spadone che Galgano, non ancora santo, avrebbe infisso nella roccia dando così fine ad una vita di violenze ed intraprendendo la vita monastica. Poco distate, sulla cima di una collina letteralmente tappezzata da girasoli, si trova l’antico borgo di Chiusdino. Una bella sagra paesana ci invita a sederci e pranzare in compagnia dei cordialissimi abitanti della cittadina toscana (foto 14) ed il pranzo è davvero esagerato: tortelli al pomodoro, saltimbocca di pollo e piselli, salsiccie, cocomero e caffè...il tutto per meno di 20.000 lire a testa!!! E’ davvero ora di ritornare verso casa, ma non senza avere prima ripercorso, al contrario, la bella strada che attraversa le crete (da Asciano verso Siena – foto 12) La strada del nostro ritorno in Romagna attraversa Arezzo, Bibbiena, Camaldoli ( bellissimo convento in una foresta di conifere che merita una breve sosta) Cesena e Forlì. Questa breve vacanza è stata caratterizzata da tempo splendido, luoghi meravigliosi e cibi sopraffini... ma non sarebbe stata la stessa senza la BMW che ci ha portata per circa 900 km, dimostrandosi sempre affidabile, potente, ruvida e generosa come solo l’R80 può essere. |
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Davive e Simonetta De Lorenzi
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