Curriculum motae di Alberto Grimaldi
La
curiosità per le due ruote con un motore che le spingesse veloci penso che in
me ci sia sempre stata, almeno da quando, mi ricordo, mi divertivo a mettere una
carta da gioco a contrasto con la ruota della mia bicicletta per far sì che
venisse fuori, ad ogni pedalata, quel rumore che per me assomigliava tanto al
rombo di una motocicletta.
Mi
avvicinai ad osservare, per la prima volta, una BMW all’età di 13, 14 anni,
ero incuriosito da quella moto con quelle protuberanze laterali, ma la cosa che
mi stupì di più fu vedere quel mono ammortizzatore spostato tutto su un lato. Era una GS80 blu, me la ricordo ancora. Era curiosa
quella due ruote, ma ancora non riuscivo a capire se poteva piacermi o no, ero
così preso dal pensiero di possedere una giapponese da enduro che nulla in quel
momento mi poteva distogliere dal mio sogno. Arrivato a 16 anni non riuscì a
coronare il mio sogno e mi accontentai di una Vespa px125, già per me era
tanto….libertà di movimento, niente autobus e niente passaggi da chiedere.
L’esperienza
“vespistica” durò poco, diciamo un paio d’anni, sino a quando si
interruppe definitivamente contro una macchina che non si sa come, viaggiava
nella stessa mia corsia, però in senso opposto.
Da
quel momento salutai il mondo delle due ruote e…..mi sembrò quasi che non
potesse mai più appartenermi.
Una casualità mi avvicinò nuovamente, un collega di lavoro aveva appena acquistato una moto, mi chiese, conoscendo la mia passione non del tutto sopita per le due ruote, se la volevo provare, la paura era tanta (molto tempo che non guidavo, l’incidente sempre presente nella mente, la moto non era la mia) ma dissi: “si volentieri”. Cavoli una BMW GS80 blu, perfetta, praticamente nuova. Salgo, accendo il motore, le gambe tremano….parto. Poco più di 10 minuti in sella, e la sensazione che quella doveva assolutamente essere la mia moto, non sapevo come, ne con quali soldi, ma la dovevo avere. Passarono circa 5 anni e poi finalmente l’acquisto della MIA GS80.
Usatissima, vergognosamente
usata (1984) ma per me era la cosa più bella, stessa sensazione di tremore alle
gambe il giorno in cui la ritirai dal concessionario, ma quanto ero contento.
L’ho sfruttata in tutte le situazioni meteo, pioggia, freddo, sole,
costringendo la mia ragazza ad estenuanti pomeriggi in sella alla mia BMW (sarà
per questo che ora odia le moto???) che esperienza. Purtroppo non avevo fatto i
conti con l’età del mezzo e dopo circa un anno cominciano i problemi: perdite
d’olio talmente abbondanti che fui costretto a venderla e cambiarla con
(dopo svariati e inutili tentativi di riparazione) una R100CS.
Acquisto
sbagliato! Bella mi piaceva, ma non me la sentivo mia, non era la moto per me,
non c’è cosa più sbagliata che comprare una moto che non ti convince a
pieno, non te la sentirai mai veramente “la tua moto”. E siamo
arrivati al 2001, storia recente. Mi faccio due conti in tasca, faccio 50 volte
la strada che mi porta dal mio concessionario BMW più vicino e alla fine decido
di indebitarmi fino al collo per una nuova, fiammante BMW R850R.
Ci
monto, parto, non ci sono più le vibrazioni, mi fermo la guardo..e i due Bing???
Cavoli un altro tipo di moto, altri tipi di emozione, ma pur sempre una BMW.
Tre motociclette, tre BMW, mai dire mai nella vita, però la mia fedeltà per il marchio con l’elica sarà difficile da lasciare.
Alberto
Grimaldi