CURRICULUM MOTAE

 Salvatore Porzio

   

“Take it easy.”

Il mio motto quando vado in moto.

L’importante non è raggiungere la meta, ma la goduria che si prova nel tragitto per raggiungerla, anche se per percorrere 200 Km ci si impiega una giornata .

Salto la descrizione delle scorribande fatte in sella al ‘SI’ Piaggio, dall’età di 12 anni fino ai 20, per raccontarvi i motivi per cui sono arrivato a questa conclusione.

Nel 1994  da perfetto ignorante in materia accompagno un amico presso una concessionaria Kawasaki per vedere una EN 500 che è in offerta. Alla fine mi ritrovo seduto alla scrivania che firmo il contratto per l’acquisto della moto che mi ha colpito per l’altezza della sella (ovvero la bassezza, tocco con le due piante dei piedi a terra!) ed il prezzo conveniente per una moto nuova.

Dopo un po’ di giretti vari fatti per prendere confidenza, con l’avvicinarsi dell’estate mi ritrovo a programmare le vacanze con un mio amico.

La meta ? Francia e Spagna tanto per far formare le ossa ad un principiante delle due ruote.

Premetto che la ragazza del mio amico è francese, per cui il loro interesse principale è quello di ricongiungersi alla sua famiglia e la Spagna forse è stata aggiunta solo per far contento me.

Arriva il giorno della partenza e subito ci spariamo i primi 800 Km tutti di  autostrada, compresa quella tipo videogioco che passa per Genova.

Il giorno successivo la storia cambia di poco, infatti percorriamo altre centinaia di Km di autostrada francese per raggiungere i Pirenei. Beh un po’ di passi montani penserete voi. Macche’, con la scusa che il tempo in montagna sembra promettere solo pioggia percorriamo altre centinaia di Km in autostrada per raggiungere San Sebastian sulla costa atlantica spagnola.

Lo stress è mitigato dalla bellezza di questa cittadina basca che mi affascina tanto da decidere di fermarmi almeno due giorni.

Ma la mattina del secondo giorno vengo svegliato dalla mia ragazza ed attuale moglie (Nico) che mi dice: “Guarda che Luca e Silvy stanno smontando la tenda ed hanno deciso di partire.”

Un po’ intontito dal sonno ed abbastanza perplesso per quello che stava accadendo faccio finta di niente e vado a sciacquarmi la faccia. Dopo aver consultato Nico decido che forse è meglio rinunciare ai compagni di viaggio e proseguire da solo. Mai decisione affrettata poteva rivelarsi così conveniente. Da quel giorno iniziava la mia vera vacanza. Iniziava il mio giro senza meta, libero di fermarmi dove anche un minimo particolare carpiva il mio interesse.

Ho iniziato a conoscere posti che non avrei mai programmato di visitare e che spesso chi viaggia in autostrada non ha l’opportunità e la fortuna di dedicargli un po’ di tempo.

Di sicuro non sarei mai partito da Napoli per andare a Colonnata ad assaggiare il famoso lardo (non ne conoscevo neanche l’esistenza). Né tantomeno avrei mai immaginato di visitare le cave di marmo di Massa che danno l’impressione di essere montagne innevate.

Dopo tale esperienza, quando programmo un viaggio, vado sempre in cerca di posti che non rappresentano solo uno svincolo dell’ autostrada  e non mi prefiggo mai una meta da raggiungere a tutti i costi.

Durante una vacanza in Sicilia conosco una coppia di Torino che viaggia a bordo di una R1100RT. Rimango affascinato come molti dal mondo BMW. La mia fedele EN 500 per le sue lunghe forcelle da custom e per il carico da mulo costretta ad accollarsi sta per diventare un ricordo. Ah! Potessi avere un po’ di soldi in più per poterla mantenere insieme al futuro acquisto. La ricorderò sempre perché non mi ha mai lasciato a piedi.

Adesso il mio nuovo amore è una magnifica R1150GS (Poderosa 2003) con la quale spero di vivere le stesse emozioni del bicilindrico Kawasaki.

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